Abdul Guibre, basta farsi un giro su internet per sapere chi è questo ragazzo e cosa gli è accaduto. E' un diciannovenne di colore, originario del Burkina Faso, che domenica 14 settembre 2009 è stato ucciso a sprangate.
Milano, due proprietari di un chiosco essendosi accorti di aver subito un furto di alcuni pacchi di biscotti, nel loro negozio e sospettando di una rapina anche in denaro, hanno inseguito il ragazzo e dopo una lite violenta, lo hanno ferito a morte.
Numerosi articoli parlano dell’accaduto e delle manifestazioni che sono seguite a questo evento. Centinaia di persone sono scese in piazza da Roma a Milano per gridare “No al razzismo”, ma questo non basterà a fermare i gesti folli.
Adesso senza scendere nel particolare e prendere posizione sull’accaduto, la redazione di www.recensionelibro.it vuole ragionare sulla condizione che ne consegue da questo momento in poi.
Nel nostro paese gli immigrati aumentano a vista d’occhio, alcuni sono senza permesso di soggiorno, altri regolarmente residenti, il lavoro scarseggia, la disoccupazione tocca livelli sempre più preoccupanti e l’intolleranza, così come il razzismo, aumenta di pari livello al grado di esaurimento e insoddisfazione dei cittadini, che colpiti da sempre più mancanze ed esigenze non appagate.
Nulla sembra andare per il verso giusto.
A questo punto è giusto - oltre ad essere un diritto di tutti i cittadini – manifestare per far ascoltare le proprie necessità e gridare il proprio malcontento, così come è giusto avere paura e chiedere un intervento affinché queste situazioni di violenza non si ripresentino.
La redazione di www.recensionelibro.it crede che la lotta migliore è quella non armata, fatta di parole, di gesti di condivisione e di coesione.
La lotta migliore, anche se apparentemente inefficace, sembra essere quella che è stata messa in pratica con una manifestazione in una libreria di Roma in cui sono stati letti dei brani per incitare alla non violenza e alla tolleranza.
La serata dal titolo “Nessun aggravante” è la testimonianza che si può agire anche con piccoli gesti per arrivare ad un obiettivo comune, come quello di convivere pacificamente in un’Italia con sempre più problemi irrisolti.
Perché i libri hanno anche questo potere, non solo quello di emozionare, di raccontare, di comunicare, ma anche la capacità di unire le persone in un’unica voce, avvicinare le culture, appianare le differenze e rendere tutti uguali.
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